Il monastero di Santa Scolastica
di Roberto Giagnoli
Nella Valle di Subiaco, intorno al ’500, San Benedetto fondò una comunità di dodici piccoli monasteri, ognuno con un proprio abate e tutti sotto la sua guida spirituale: un’esperienza durata trent’anni, che segna l’inizio del monachesimo benedettino.
Di questi, il Monastero di Santa Scolastica, ritenuto il più antico monastero benedettino al mondo, è l’unico sopravvissuto. Il nucleo originario risale al VI secolo, quando Benedetto ne guidò la costruzione e lo intitolò al papa S. Silvestro.
A partire dal secolo X, sotto l’abate Leone III, inizia il suo periodo di splendore: riceve in dono grandi beni dal principe romano Alberico, si costruisce una nuova grande chiesa romanica. Ma solo alla fine del secolo XII comincia la vita cenobita completa, con un priore dipendente dall’abate della sottostante Badia.
È il periodo dei due monasteri di Subiaco, quello di San Benedetto, il Sacro Speco, e quello di San Silvestro, che alla fine del secolo XIV assumerà il nome attuale di Santa Scolastica.
Nel XIV secolo vicende avverse determinarono una decadenza del luogo: alluvioni, terremoti, ma anche l’indisciplina dei monaci. Per porvi rimedio il senese Bartolomeo III, eletto abate nel 1363, espulse i monaci che non si ravvedevano, chiamando monaci da altre nazioni europee.
Nel XV secolo il monastero ospitava una comunità europea con sempre più monaci tedeschi: tra questi giunsero anche i diffusori della nuova arte della stampa, che ancora oggi fanno del monastero la culla della stampa in Italia.
Il Monastero di Santa Scolastica sorge alla base del Monte Taleo, ed è il risultato di molte stratificazioni e molti stili, che si sono sovrapposti alla fondazione originale benedettina.
All’interno delle mura che circondano il monastero, si possono vedere la chiesa, ricostruita in stile neoclassico nel 1769, il campanile romanico, i tre meravigliosi chiostri (Rinascimentale, Gotico, Cosmatesco) e la ricchissima biblioteca.