Fragilità sanitaria e vulnerabilità sociale nella Asl di Tivoli
Sua Sanità Pubblica
di Carlo De Luca
L’area della fragilità sanitaria e della vulnerabilità sociale comprende il collettivo di individui che per cause sanitarie vivono uno stato di difficile integrazione sociale o che, viceversa, a seguito di una condizione di marginalità sociale, presentano specifici e maggiori problemi sanitari.
Le cause che determinano una maggiore esposizione ad eventi avversi sotto il profilo sanitario possono essere interne o esterne alla persona. In linea generale si distinguono: 1) Fattori intrinseci: malattia, disabilità, fragilità genetica; 2) Fattori estrinseci: contesto sociale, condizione economica, ambiente fisico. L’insieme dei fattori intrinseci determina la fragilità. L’insieme dei fattori estrinseci la vulnerabilità.
La distinzione tra fragilità sanitaria e vulnerabilità sociale è importante perché si tratta di fattori di rischio di mortalità che operano indipendentemente uno dall’altro. In altri termini tendono a sommarsi. Da qui la necessità, per i sistemi sanitari, di valutare ambedue gli aspetti.
Fragilità sanitaria
In uno studio condotto nella Asl Roma 5 nell’anno 2013, la fragilità sanitaria è stata definita come l’insieme dei ricoverati in ambiente di lungodegenza psichiatrica, lungodegenza medica, acuzie ma per malattie invalidanti (demenza, ictus cerebrale, broncopatia cronica, scompenso cardiaco o, nel caso di pazienti di età superiore a 65 anni, frattura di femore o bacino). Sebbene definita con criteri di minima, la fragilità sanitaria includeva un numero elevato di persone (Tabella 1).
Vulnerabilità sociale
Nello stesso studio, sono state considerate diverse componenti della vulnerabilità sociale (Tabella 2).
Innanzitutto, quella legata alla condizione di migrante proveniente da Paesi economicamente disagiati: Europa centro-orientale, Africa, Asia ad eccezione di Israele e Giappone, America centro-meridionale, apolidi (vulnerabilità geografica). I migranti, per ragioni diverse ma in particolare per la difficoltà di accesso ai servizi sanitari, costituiscono un’area particolarmente esposta ad eventi sanitari avversi.
In secondo luogo sono stati inclusi i residenti italiani dei cinque Comuni della Asl Roma 5 che, nel contesto della Regione Lazio, ricadono nell’ultimo quartile sia per livello di disoccupazione che per reddito medio pro-capite (vulnerabilità economica). L’inclusione dei cittadini italiani residenti in questi Comuni nell’area della vulnerabilità, anche alla luce degli indirizzi della letteratura, appare plausibile visto che si tratta di comunità di dimensioni sufficientemente piccole (paragonabili alle small area della letteratura internazionale) da individuare gruppi di popolazione relativamente omogenei sotto il profilo socio-economico. In altri termini in comunità così ridotte l’osservazione sociale tende a sovrapporsi a quella individuale.
Infine sono stati considerati, nell’area della vulnerabilità sociale, i residenti italiani nei 16 Comuni situati a più di 700 metri di altezza (vulnerabilità logistica). Infatti, tenuto conto che i servizi socio-sanitari sono perlopiù localizzati nei Comuni posti in pianura o in bassa collina, l’altitudine esprime in qualche modo la distanza delle comunità locali dalla sede dell’offerta e si avvicina al concetto di remoteness cui gli autori anglosassoni attribuiscono grande importanza per i costi addizionali che determina.
Conclusioni
L’area della fragilità sanitaria e della vulnerabilità sociale assume, nella Asl Roma 5, dimensioni di assoluta rilevanza. La valutazione della sua reale distribuzione all’interno dei Distretti e dei Comuni della Asl costituisce la base necessaria per assumere iniziative e coordinare quelle già esistenti e che operano in questo mondo.