Doping e sport: la grande vergogna
Salute & sport
di Nicola Iacovone
(II parte)
LISTA DELLE CLASSI SOSTANZE DOPING E METODI DOPING SECONDO IL C.I.O.
Classi di sostanze che costituiscono doping
A) – Stimolanti
Amfetamine e derivati, caffeina, cocaina, efedrina e derivati, anoressizanti, stricnina e affini.
Sono farmaci che incrementano la vigilanza, riducono la sensazione di fatica, aumentano la competitività e l’aggressività, stimolano l’iniziativa e l’attività motoria. Il loro uso può produrre diminuzione delle capacità di autocontrollo e quindi determinare gravi traumatismi su sé stessi e su altri atleti. Possono avere effetti convulsivanti anche a bassi dosaggi e, nei casi più gravi, crisi muscolari tetaniche (tonico-cloniche) con paralisi del centro respiratorio bulbare e morte.
Le amfetamine e derivati aumentano la liberazione delle catecolamine (azione simpatico-mimetica) con meccanismo centrale e periferico (broncodilatazione associata ad incremento della frequenza e della contrattilità cardiaca). Ad alte dosi producono stimolazione psico-sensoriale con deliri ed allucinazioni. Tra gli effetti secondari ricordiamo le crisi ipertensive, le tachicardie, le aritmie, le ipertermie ed i tremori. Tali sostanze possono essere contenute nei farmaci utilizzati per la terapia delle malattie da raffreddamento, delle allergie e delle cefalee.
La caffeina, ai dosaggi legati alle comuni abitudini di vita, presenta un blando effetto psicostimolante e la positività al doping dipende dalla sua concentrazione urinaria (superiore a 12 microgrammi/ml, equivalente all’assunzione di 6-7 tazzine di caffè).
B) – Narcotici
Morfina, codeina, metadone, pentazocina, eroina e sostanze affini (oppioidi).
Tali sostanze vengono utilizzate in terapia medica per il trattamento del dolore di media ed elevata intensità. Tra gli effetti collaterali ricordiamo la depressione respiratoria, la dipendenza fisica e psichica ed altri disturbi a carico degli apparati cardiocircolatorio, urogenitale, gastroenterologico, ecc, e questo è il motivo per cui nei traumi da sport è preferibile usare come antidolorifici i farmaci antiinfiammatori non steroidei.
I farmaci narcotici possono essere contenuti nei preparati farmacologici per la terapia delle malattie da raffreddamento e nei sedativi per la tosse.
C) – Agenti anabolici
Questa classe di farmaci comprende l’ormone maschile testosterone, sostanze chimiche affini per struttura ed attività (bolasterone, boldenone, clostebolo, mesterolone, nandrolone, stanazololo, ecc.) ed i farmaci beta2-agonisti (vengono utilizzati nella terapia dell’asma e, ad alti dosaggi, possono avere azione anabolizzante). Sono esclusi, tra quest’ultima classe di farmaci, tre preparati inalatori – il salbutamolo, la terbutalina ed il salmeterolo – il cui uso deve essere motivato e segnalato all’autorità medica.
L’abuso degli steroidi anabolizzanti nello sport è nato nel pluritentativo di: incrementare la massa muscolare (forza e potenza) con riduzione percentuale del grasso corporeo, migliorare la competitività (per l’azione eccitante ed euforizzante a livello del sistema nervoso centrale), e aumentare il numero dei globuli rossi associato alla maggiore concentrazione di emoglobina. Negli adolescenti, che non hanno completato lo sviluppo, può produrre arresto della crescita per azione sulle cartilagini di accrescimento delle ossa lunghe e comparsa dei caratteri sessuali secondari.
Il loro uso può produrre alterazioni psichiche, danni epatici (epatiti colostatiche fino agli epatocarcinomi), ripercussioni negative sull’apparato cardio-vascolare (ipertensione ed aterosclerosi), degenerazioni tendinee, ritenzione di liquidi. Negli uomini si ha riduzione delle dimensioni testicolari e della produzione di spermatozoi; nelle donne si osserva virilizzazione, acne, crescita e distribuzione pilifera di tipo maschile, soppressione della funzione ovarica e delle mestruazioni.
È la classe di farmaci doping più richiesta dagli atleti (in particolare body-builder) che ignorano spesso i molteplici effetti collaterali.
D) – Diuretici
Gli sportivi usano tali farmaci in maniera fraudolenta per due motivi: ridurre di peso rapidamente in quegli sport in cui esistono categorie di peso; ridurre la concentrazione dei farmaci dopanti nelle urine, mediante una escrezione rapida dei liquidi. Gli effetti collaterali sono molto gravi: disidratazione acuta, ipotensione e lipotimie.
E) – Ormoni peptidici, mimetici ed analoghi
- Gonadotropine (FSH-LSH): la somministrazione di tali sostanze è considerata alla pari del testosterone.
- Corticotropina (ACTH): utilizzato per aumentare la secrezione di cortisone da parte della ghiandola surrene per poi sfruttarne gli effetti euforizzanti, iperglicemizzanti, lipolitici. Tra gli effetti collaterali ricordiamo: le crisi depressive, l’osteoporosi, gli squilibri elettrolitici, l’irsutismo, il diabete mellito, ecc.
- Ormone della crescita (GH): usato dagli atleti per accrescere la massa muscolare associata ad una diminuzione della massa grassa (aumento della captazione cellulare di glucosio e di aminoacidi). Alcuni anni fa si ricavava dall’ipofisi di cadaveri, ma provocava una gravissima encefalite (virus di Jacob). Attualmente viene usato il preparato sintetico. Molto gravi sono gli effetti collaterali: gigantismo negli adolescenti, acromegalia negli adulti, irsutismo, ginecomastia, chetosi, ecc. Il GH stimola le somatomedine le quali esplicano l’azione anabolizzante attraverso la proliferazione e la crescita cellulare. I dosaggi dopanti sono 10 volte maggiori di quelli terapeutici utilizzati nel nanismo ipofisario.
- Eritropoietina (EPO): è un ormone prodotto dalle cellule renali con lo scopo di aumentare la produzione di globuli rossi. Attualmente è prodotto su scala industriale ed è utilizzato nella terapia dei pazienti emodializzati. Gli effetti dannosi provocati dal suo utilizzo a scopo doping (prevalentemente negli sport aerobici) sono da imputare, soprattutto, alle microtrombosi vascolari con conseguenti infarti ed emorragie (anche cerebrali) da aumentata viscosità ematica (quest’ultima favorita anche dallo stato di disidratazione acuta conseguente all’esercizio fisico). Attualmente, da parte di molti atleti ‘ignari’, è il farmaco doping che desta maggiore interesse, e tutte le attenzioni per lotta al doping sono rivolte all’uso fraudolento dell’EPO ed ai gravi effetti collaterali da esso prodotti.
Procedure illecite
A) – Doping ematico o autoemotrasfusione
È la somministrazione ad un atleta di sangue o di prodotti ematici affini contenenti globuli rossi per uno scopo diverso dal trattamento medico legittimo (perdita acuta di sangue o grave anemia). Nell’autoemotrasfusione il sangue viene prelevato all’atleta nel periodo precedente la gara, preparato, conservato e poi reinfuso allo stesso, immediatamente prima dell’evento sportivo.
Tale metodica ha creato inconvenienti seri tra cui: epatiti B (da eterotrasfusioni), febbre, reazioni allergiche, microtrombosi muscolari o cerebrali con danni neurologici, reazioni emolitiche acute con danno renale, reazioni trasfusionali ritardate, sovraccarico circolatorio e shock metabolico. Tale metodica ha preceduto negli anni l’uso fraudolento dell’EPO.
B) – Manipolazioni farmacologiche chimiche e fisiche
Sostanze e metodiche volte ad alterare l’integrità e la validità dei campioni di urine utilizzate per i controlli antidoping: cateterizzazione, sostituzione e/o manomissione di urine, uso del Probenecid (inibisce l’escrezione renale). Il probenecid viene assunto per impedire che nelle urine vengano rinvenute tracce di sostanze proibite (es. gli anabolizzanti).
Sostanze sottoposte a restrizione d’uso
A) – Alcool
L’alcool non è proibito, ma possono essere richieste da alcune Federazioni i livelli di etanolo nell’alito e nel sangue. A bassi dosaggi può creare euforia, quindi avere azione psicostimolante. Agli inizi del ‘900 veniva usato come doping, spesso associato alla stricnina.
B) – Anestetici locali
Sono permessi purché venga usata la procaina, la xilocaina e la carbocaina (non la cocaina) e vengano utilizzati soltanto per iniezioni locali o intraarticolari (infiltrazioni) o per uso odontoiatrico. Sono richiesti dall’utenza sportiva per alleviare il dolore osteo-artro-muscolare conseguente ad infortuni o traumi e, favorendo precocemente la ripresa dell’attività, possono essere responsabili del peggioramento della lesione preesistente.
C) – Betabloccanti
Vasta gamma di farmaci efficaci nel controllo dell’ipertensione arteriosa, delle tachiaritmie cardiache, dell’angina pectoris e di altre patologie cardiovascolari. Vengono utilizzati a scopo doping per ridurre i tremori attitudinali e l’ansia. Sono richiesti negli sport in cui, nell’espletamento dell’esercizio, predomina l’attività neurosensoriale (tiro con l’arco, con la pistola, ecc.).
D) – Corticosteroidi
Sono farmaci ad azione antinfiammatoria ed analgesica e, nell’ambito del doping, sono utilizzati per la ritenzione idroelettrolitica da essi provocata. Possono aver azione euforizzante, iperglicemizzante, lipolitica, aumentano la massa ematica, l’emoglobina, ed a livello muscolare migliorano la contrattilità per l’elevata irrorazione sanguigna (effetti assimilabili all’uso fraudolento dell’ACTH).
Sono proibiti ad esclusione del loro uso topico (dermatologico, auricolare, oftalmico). L’utilizzo per la terapia inalatoria (riniti allergiche ed asma) e per iniezioni intraarticolari o locali, è soggetta a notifica all’autorità medica competente.
E) – Cannabinoidi
Sono derivati della canapa indiana, meglio conosciuti come marijuana, hashish o charas. Il loro utilizzo per via inalatoria provoca sensazione di benessere, euforia, depersonalizzazione, modificazione della percezione del tempo, difficoltà nella concentrazione. Il loro abuso o uso cronico provoca invece sonnolenza, rilassamento, tachicardia, ideazione paranoide, deficit dell’attenzione e della memoria.
La droga è un elemento presente nello sport
professionistico ma il golf è l’unica disciplina dove
l’erba non penalizza i giocatori.
Bob Hope