Dal fiume alle mura
Territorio da scoprire
di Roberto Giagnoli
Ingresso originario degli Orti Estensi,
che costeggiano le sostruzioni meridionali della Villa d’Este.
Il fiume Aniene arriva ai piedi di Tivoli, dopo averla attraversata, per dirigersi verso Roma.
Un tempo via navigabile anche per il trasporto del travertino dalle cave tiburtine verso la Capitale, per un attimo vorrebbe forse tornare sulle fresche alture e alle gioiose cascate, e lo fa, risalendo in rare nebbie che lentamente si attardano e accarezzano l’amato paesaggio ai piedi della città.
L’antico Ponte Lucano, preannuncia il passato storico di Tivoli con il vicino Mausoleo dei Plauzi, maestoso e coraggioso baluardo sull’Aniene, custode di una bellezza che non vuole soccombere, malgrado le insidie delle brutture urbanistiche che lo circondano. Dal fiume, l’antica Via Tiburtina conduce alla Porta di Tivoli passando vicino ai suggestivi resti di vecchie strutture industriali.
Tra gli orti, siamo sorpresi da un piccolo “Pantheon”, il cosiddetto Tempio della Tosse, che si erge modestamente tra i vigneti, vicino al Tempio di Ercole Vincitore, circondato da mura, fino agli Orti Estensi e alla Porta del Colle.
In queste immagini il filo conduttore è l’acqua che accompagna e caratterizza la storia di Tivoli: il fiume, le sue nebbie, le poderose cascate, il fiorente passato industriale, l’acqua che rumorosamente scorre nei canali irrorando gli orti, e le numerose fontane a preannunciare la Villa d’Este, un trionfo acquatico!
Il Santuario di Ercole Vincitore (I sec. a.C.)
visto dalla strada di Quintilio Varo
in una mattina raramente nebbiosa.