Aspettando il Natale
Ore: 19:00 di un giorno piovoso di fine novembre.
Luogo: una piccola enoteca di una città pregna di storia e di tradizioni millenarie. L’atmosfera è calda e coinvolgente, quasi complice (sobria, ma mai ubriaca).
Ore: 19:00 di un giorno piovoso di fine novembre.
Luogo: una piccola enoteca di una città pregna di storia e di tradizioni millenarie. L’atmosfera è calda e coinvolgente, quasi complice (sobria, ma mai ubriaca).
Il Natale, le ricorrenze periodiche che scandiscono l’anno, la sveglia impietosa che ci ricorda che dobbiamo alzarci… il silenzio, i giorni, le ore. È il tempo che ci avvolge. Abitiamo nel tempo proprio come i pesci nell’acqua. Cosa c’è di più evidente dello scorrere del tempo che non fa sconti a nessuno e ci pone tutti, allo stesso modo e indifferentemente, sullo stesso piano? Luoghi comuni, proverbi, aneddoti, concordano tutti che non si può tornare indietro, ma anche che non si hanno certezze del futuro.
Digitale è uno degli aggettivi più usati di questo inizio di secolo assumendo un significato che evoca tecnologie informatiche e processi di innovazione. La ragione risiede anche nel fatto che ormai quest’aggettivo compare, più o meno con cognizione di causa, nella pianificazione strategica e politica di tutti quei paesi del mondo considerati avanzati con il duplice intento di migliorare la qualità della vita e di superare il divario (spesso indicato con il termine digital divide) tra chi padroneggia le nuove tecnologie e chi non riesce a tenerne il passo.
Facile è imbattersi nella metafora che associa la ruota quadrata alla volontà di complicarsi la vita, di agire, a dir poco in modo strano.
Difficile, anzi difficilissimo, riuscire a pensare ad una bicicletta a ruote quadrate: prestazioni, praticità, competitività sono caratteristiche che vogliamo dalla nostra bicicletta e quindi… perché le ruote dovrebbero essere quadrate?
L’applicazione più immediata di Smartworking nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale è quella di e-Health, ovvero Telemedicina. Il dizionario Treccani definisce – a mio parere in maniera un po’ semplicistica poiché trascura aspetti fondamentali quali quelli organizzativi e legislativi – la Telemedicina come l’insieme delle tecniche e degli strumenti di monitoraggio e di assistenza sanitaria, realizzato mediante sistemi atti a fornire un rapido accesso sia ai medici specialisti che ai pazienti, prescindendo dal luogo fisico ove essi sono rispettivamente situati.
A che serve la matematica? Quante volte ci siamo posti questa domanda davanti alle regole di una derivata o di un integrale, o più banalmente ad un problema che non riuscivamo a risolvere?
Prendendo spunto dalla citazione «il cambiamento è l’unica costante» di Eraclito, filosofo greco vissuto nel 500 a.C. (divenuta famosa attraverso lo slogan Change is the only costant[1]), e richiamando alla mente insegnamenti quali quelli di Pitagora che sosteneva che tutto fosse numero, non possiamo fare a meno di evidenziare la precoce e costante volontà, divenuta nel Rinascimento un vero e proprio natural desiderio di sapere, dell’umanità di conoscere e risolvere le leggi della natura.
Parafrasando, con un po’ di presunzione, il celebre romanzo dello scrittore Gabriel García Márquez, Spels vuole vivere questo momento storico, così particolare e delicato per la nostra salute, concentrandosi su due aspetti: la prevenzione e la solidarietà.
Sotto il primo aspetto riteniamo che un’informazione scevra da commenti e basata su fondamenti scientifici ed autorevoli sia il giusto viatico per intraprendere il cammino della prevenzione. È con questa convinzione che intendiamo concorrere attivamente alla diffusione del DPCM oggi pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e che riportiamo qui di seguito.
Non è azzardato identificare il processo di conoscenza come il processo più caratterizzante la nostra vita. La conoscenza è l’attività di relazione che condiziona l’autoproduzione, l’evoluzione e l’auto-conservazione delle reti viventi. Essa si sviluppa tramite l’apprendimento che, a sua volta, trova radici nella capacità di osservazione e di memorizzazione del singolo.
Il 31 ottobre 2008 segna un evento i cui effetti non sono tutt’ora facilmente valutabili: nascono il bitcoin e il Bitcoin.
Con una comunicazione a dir poco lapidaria il fantomatico sig. Natoshi Nakamoto comunica al mondo la nascita della prima moneta virtuale: il bitcoin (“b” minuscola) e la relativa architettura tecnica a supporto: il Bitcoin (“B” maiuscola).
È sicuramente una nuova sfida quella di affrontare in maniera olistica il prorompente affermarsi nell’ultimo decennio delle Human Enhancement Technologies (HET). Genericamente definibili come il potenziamento delle caratteristiche umane attraverso l’uso di strumenti, tecniche e metodologie, le HET permeano ogni campo di applicazione: da quello medico e farmacologico a quello del tempo libero, della vanità e dello sport.