Schubert sinfonia n. 8 - l'incompiuta
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Schubert – Sinfonia n.8 (l’incompiuta)

Schubert scrive le prime sei sinfonie quasi di getto per cadere, sotto le mentite spoglie della produzione liederistica, in una sorta di letargo sinfonico.

È proprio di questa fase l’abbozzo di partiture sinfoniche di esito incerto e tra queste appunto l’Incompiuta.

Con solo due dei tradizionali quattro movimenti sinfonici, l’opera è di fatto un impromptus.

Handel - Messiah
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Handel – Messiah

Handel oltre che autore era anche impresario per i propri allestimenti dovendo pertanto talvolta fronteggiare i rovesci finanziari a cui poteva andare incontro.

Il Messiah nel 1742 risolse i suoi problemi (stava meditando di lasciare l’Inghilterra causa insuccessi a catena e competizione aggressiva).

Dura non poco (due CD pieni) ma l’autore riesce a trattare l’argomento (Gesù Cristo) con leggerezza e sobrietà tale da non risultare pesante o didascalico nell’ascolto.

Handel - Messiah
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Handel – Messiah

Handel oltre che autore era anche impresario per i propri allestimenti dovendo pertanto talvolta fronteggiare i rovesci finanziari a cui poteva andare incontro.

Il Messiah nel 1742 risolse i suoi problemi (stava meditando di lasciare l’Inghilterra causa insuccessi a catena e competizione aggressiva).

Dura non poco (due CD pieni) ma l’autore riesce a trattare l’argomento (Gesù Cristo) con leggerezza e sobrietà tale da non risultare pesante o didascalico nell’ascolto.

Purcell – Didone ed Enea
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Purcell – Didone ed Enea

Senza dubbio si tratta del più grande compositore inglese di tutti i tempi (anche perché dopo di lui le vette musicali non è che, con qualche eccezione come Elgar, siano state tante oltremanica…).

Muore giovane, ma è prolifico e diversificato nel repertorio.

Il suo epitaffio a Westeminster Abbey, che recita: Qui giace Henry Purcell, che ha lasciato la vita per l’unico luogo in cui la sua armonia possa essere superata, la dice lunga sulla self consciousness del personaggio e sulla visibilità raggiunta in vita.

Mozart-Jupiter
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Mozart – Sinfonia n°41

Mozart si lancia nell’ultima sinfonia in un opening lirico, proemio di una sinfonia da fine estate, inizio autunno con un carattere melodico quieto e riflessivo.

Perché il nickname Jupiter? Forse perché richiama Dio (e Woody Allen lo ricorda iconoclasticamente in Manhattan identificando il secondo movimento della Jupiter come una prova di esistenza divina).

J. Brahms
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Brahms – Sinfonia n°4

È l’ultima sinfonia di Brahms ed il lavoro in cui l’autore crea il blend perfetto tra rigidità delle strutture barocche ed afflato romantico (nell’ultimo movimento si rimanda addirittura ad un ciaccona).

Esiste in quest’opera un connubio tra elementi antichi e nuovi ed un’armonia perfetta tra tragedia epica e lirismo melodico.

Il primo movimento anticipa il finale: fluidità dell’impulso, ambiguità armonica ed un’architettura sonora strutturata che si svilupperanno in toto nel resto della sinfonia.

Bach – Variazioni Goldberg
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Bach – Variazioni Goldberg

Oggetto di culto e di mito – basti pensare a Gould, Glenn Gould, che risuona quasi come come Bond, James Bond… – rappresentano in primis uno dei capolavori musicali legati ad un tema di variazioni sonore di tutti i tempi.

Nascono in modo assai occasionale per curare un’insonnia regale con un tema allo stesso tempo delicato e gioioso.

Beethoven – La Quinta Sinfonia
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Beethoven – La Quinta Sinfonia

Non serve descrivere la sinfonia in oggetto, tanto è integrale al subconscio musicale del romanticismo beethoveniano.

La potenza che l’impregna è una miscela di intensità ed a suo modo omogeneità, scandita da un ritmo tonale che muta da tragedia a trionfo in poche battute.

Andiamo direttamente al punto: chi più di ogni altro ha centrato il messaggio dell’autore?

Vivaldi - le quattro stagioni
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Vivaldi – le quattro stagioni

Stiamo parlando del repertorio classico più noto ed abusato, ma anche di un autore spesso sottovalutato in termini di impatto sulla storia della musica (non ultimo su Bach) e di specifiche qualità musicali (la coloratura soprattutto) che hanno avuto un’influenza non trascurabile sui contemporanei.