Handel - Messiah
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Handel – Messiah

Handel oltre che autore era anche impresario per i propri allestimenti dovendo pertanto talvolta fronteggiare i rovesci finanziari a cui poteva andare incontro.

Il Messiah nel 1742 risolse i suoi problemi (stava meditando di lasciare l’Inghilterra causa insuccessi a catena e competizione aggressiva).

Dura non poco (due CD pieni) ma l’autore riesce a trattare l’argomento (Gesù Cristo) con leggerezza e sobrietà tale da non risultare pesante o didascalico nell’ascolto.

Gentileschi Artemisia - Esther_e Ahasuerus
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Come in un quadro di Degas …

Nelle mie lezioni di patologia talvolta mostro una diapositiva con l’opera di Artemisia Gentileschi “Ester ed Assuero” . La scena del dipinto rappresenta la  bella Ester che dopo essersi introdotta nella sala del trono con risoluta determinazione a denunciare il complotto che avrebbe annientato il popolo di Israele, è colta da malore al cospetto del potente re di Persia . La sincope di Ester fa convergere su di lei l’attenzione ed il favore del sovrano che si protende in suo soccorso.

Handel - Messiah
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Handel – Messiah

Handel oltre che autore era anche impresario per i propri allestimenti dovendo pertanto talvolta fronteggiare i rovesci finanziari a cui poteva andare incontro.

Il Messiah nel 1742 risolse i suoi problemi (stava meditando di lasciare l’Inghilterra causa insuccessi a catena e competizione aggressiva).

Dura non poco (due CD pieni) ma l’autore riesce a trattare l’argomento (Gesù Cristo) con leggerezza e sobrietà tale da non risultare pesante o didascalico nell’ascolto.

Purcell – Didone ed Enea
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Purcell – Didone ed Enea

Senza dubbio si tratta del più grande compositore inglese di tutti i tempi (anche perché dopo di lui le vette musicali non è che, con qualche eccezione come Elgar, siano state tante oltremanica…).

Muore giovane, ma è prolifico e diversificato nel repertorio.

Il suo epitaffio a Westeminster Abbey, che recita: Qui giace Henry Purcell, che ha lasciato la vita per l’unico luogo in cui la sua armonia possa essere superata, la dice lunga sulla self consciousness del personaggio e sulla visibilità raggiunta in vita.

Mozart-Jupiter
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Mozart – Sinfonia n°41

Mozart si lancia nell’ultima sinfonia in un opening lirico, proemio di una sinfonia da fine estate, inizio autunno con un carattere melodico quieto e riflessivo.

Perché il nickname Jupiter? Forse perché richiama Dio (e Woody Allen lo ricorda iconoclasticamente in Manhattan identificando il secondo movimento della Jupiter come una prova di esistenza divina).

J. Brahms
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Brahms – Sinfonia n°4

È l’ultima sinfonia di Brahms ed il lavoro in cui l’autore crea il blend perfetto tra rigidità delle strutture barocche ed afflato romantico (nell’ultimo movimento si rimanda addirittura ad un ciaccona).

Esiste in quest’opera un connubio tra elementi antichi e nuovi ed un’armonia perfetta tra tragedia epica e lirismo melodico.

Il primo movimento anticipa il finale: fluidità dell’impulso, ambiguità armonica ed un’architettura sonora strutturata che si svilupperanno in toto nel resto della sinfonia.

Il Dottor Schnabel di Roma
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Der Doctor Schnabel von Rom – Il Dottor Schnabel di Roma

Tra il 1347 e il 1351, la ‘Grande Peste’ o ‘Peste Nera’ causò in Europa tra i 75 ed i 200 milioni di morti. Contrariamente al pensiero popolare, i medici dell’epoca non indossavano il completo raffigurato nella stampa del 1656, nota come Dottor Schnabel, ‘Dottor Becco’. Infatti, gli abiti hazmat ebbero un’origine più tarda. Probabilmente fu nel 1619 che un medico di Luigi XIII – Charles de Lorme – ideò questo completo di protezione e la tipica maschera con becco.

Bach – Variazioni Goldberg
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Bach – Variazioni Goldberg

Oggetto di culto e di mito – basti pensare a Gould, Glenn Gould, che risuona quasi come come Bond, James Bond… – rappresentano in primis uno dei capolavori musicali legati ad un tema di variazioni sonore di tutti i tempi.

Nascono in modo assai occasionale per curare un’insonnia regale con un tema allo stesso tempo delicato e gioioso.

Lo scafo (the hull) Hyman Bloom
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Lo scafo – the hull

Così scrisse, nel 1941, il pittore ebreo-lituano Hyman Bloom, dopo aver identificato il corpo di un suo amico suicida all’obitorio. Tale esperienza segnò fortemente la sua vita spirituale e la sua opera. Nel decennio successivo, infatti, continuò a visitare obitori ed ospedali, traendo ispirazione per le sue opere più rappresentative, cercando nei corpi una verità interiore e realizzando quella pittura figurativa che influenzò la generazione di pittori noti come gli ‘espressionisti astratti’, un gruppo che comprendeva Pollock, Rothko e de Kooning.