Lentisco: elisir di lunga vita
Omeopatia
di Giovanna Rizzitiello
Il lentisco (Pistacia Lentiscus) è un arbusto sempreverde tipico della macchia mediterranea. In Italia cresce spontaneo in numerose zone, in particolare Sardegna dove sono noti anche usi alimentari del suo olio, in periodi di penuria alimentare.
Le foglie sono di colore verde scuro, dall’odore molto forte, i frutti a maturazione sono di colore viola scuro, quasi nero. Dal tronco si ottiene un mastice detto ‘di Chio’, dall’isola greca dell’Egeo Orientale dove veniva prodotta; dai fiori e dalle foglie oli essenziali e dalle bacche un olio vegetale.
L’olio ricavato dalle bacche di lentisco veniva usato sia a scopo alimentare sia come combustibile, sin dall’epoca preistorica. Tra i Nuragici era molto diffusa la pratica della spremitura delle bacche, mediante la quale veniva ricavato l’olio.
Ippocrate, Dioscoride e Plinio citavano nelle loro opere i benefici terapeutici del lentisco. Tra l’altro, Plinio il Vecchio nella sua opera Naturalis Historia consigliava alle donne una tintura rossa per capelli fatta con la feccia dell’aceto ed olio di lentisco. Il composto andava tenuto in posa una notte ed il risultato era garantito.
Il lentisco è una pianta a frutti oleaginosi, le sue drupe presentano un contenuto in olio che varia dal 30% al 42%. Gli acidi grassi presenti in tale olio sono l’oleico, il palmitico, il linoleico, il palmitoleico e lo stearico.
L’acido oleico, che rappresenta circa oltre il 55% del totale, è un acido grasso monoinsaturo della classe MUFA (Mono Unsatured Fatty Acid). L’acido linoleico (circa il 20% del totale) appartiene alla classe PUFA (Poly Unsatured Fatty Acid); l’acido Palmitico, presente per un altro 20%, è un acido grasso saturo della classe SFA (Satured Fatty Acid). Questa associazione di acidi grassi e soprattutto le loro percentuali fanno dell’olio di lentisco un alimento salutare.
Oltre agli acidi grassi l’olio di lentisco contiene Fitosteroli (0,43 grammi per 100 grammi di olio) che modulano i livelli di colesterolo LDL; Tocoferoli (VITE) nella quantità di 0,83 grammi per 100 grammi di olio, contenuto molto più elevato dell’olio di semi di girasole, mais e colza, che hanno proprietà antiossidanti; oleurepeina appartenente alla classe dei polifenoli con attività antiossidante.
Grazie alla sua composizione l’olio di lentisco ha proprietà antinfiammatorie, antimicotiche ed antibatteriche.
Può essere utilizzato in odontoiatria per piorrea, gengivite, aftosi, dopo interventi di estrazione dentale: in gastroenterologia per diarrea, emorragie, gastrite, esofagite, infezioni da Helycobacter Pylori; in dermatologia grazie alla sua azione lenitiva ed idratante per eczemi, psoriasi, scottature, micosi, acne, come ottimo emostatico in caso di piccole ferite; in pneumologia per faringoedema, bronchite e asma.
In caso di dislipidemia l’olio di lentisco abbassa il livello di colesterolo LDL, totale e di trigliceridi.
La Sardegna rientra tra le cinque zone più longeve del mondo (Blue Zone Dan Buettner) insieme ad Ikaria (Grecia), Okinawa (Giappone), Nicoya (Costa Rica), Loma Lybda (California). Non è un caso che queste zone siano accomunate dal consumo dell’olio di lentisco.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco,
delle onde che ruscellano i graniti antichi,
della rosa canina, del vento, dell’immensità del mare…
Grazia Deledda