L’essenziale dialogo tra medico e paziente cardiopatico in tempo di Covid-19
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L’essenziale dialogo tra medico e paziente cardiopatico in tempo di Covid-19

Il Covid-19 fa ancora paura, le sue mutazioni cambiano di nuovo le nostre ritrovate abitudini e successivamente a fasi di miglioramento si riaffacciano timori di un contagio incontrollato minando fragili certezze. Ma più il Covid-19 fa il suo corso pandemico e maggiormente presenta il suo conto. Una lista ampliata da condizioni sanitarie allo stremo che aggravano le patologie più “importanti” ed i loro effetti su una popolazione disorientata e su una classe medica frastornata da continui terremoti statistici e normativi che rimescolano sempre le carte.

I valori segreti di Babbo Natale
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I valori segreti di Babbo Natale

Il 21 settembre 1897 sul New York Sun un giornalista rispose ad una bimba che aveva chiesto se Babbo Natale esistesse “Sì, Babbo Natale esiste. Esiste così come esistono l’amore, la generosità e la devozione, e tu sai che abbondano per dare alla tua vita bellezza e gioia. Come sarebbe triste il mondo se Babbo Natale non esistesse!”.

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Sapore di sale

Solo nei tempi moderni il sale è divenuto un bene di scontata reperibilità, ma prima del XX secolo il suo universale bisogno fu monopolizzato da sovrani e potenti, provocando tra le popolazioni miseria, contrabbando e reazioni durissime. Nella Francia di Luigi XVI, quando alla grave crisi economica si aggiunse la penuria dei raccolti, fu proprio l’aumento delle tasse sul pane e sul sale che scatenò gli avvenimenti che portarono alla Rivoluzione.

Il cardiopatico: dal riposo a letto alla palestra
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Il cardiopatico: dal riposo a letto alla palestra

Nel 1993 l’OMS definì la Riabilitazione Cardiologia, dopo un lungo percorso clinico e organizzativo, come

ogni attività necessaria per assicurare ai disabili cardiaci una condizione fisica, mentale e sociale ottimale che consenta loro di occupare, con i propri mezzi, un posto, il più normale possibile, nella società attiva.

Ritratto del prof. Parrozzani
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Quella ferita al cuore… di Tivoli

Il cuore è un organo unico, vitale e instancabile, che lavora 24 ore al giorno durante l’intera vita di un individuo. Le ferite del cuore rimangono tra le più impegnative nella chirurgia del trauma e il loro trattamento spesso richiede un intervento chirurgico immediato, una eccellente tecnica e un successivo ottimale postoperatorio. Le prime descrizioni di ferite penetranti del torace possono essere trovate nel Papiro di Edwin Smith risalente al 3000 a.C. Gli Egiziani, del resto, furono anche tra i primi a riconoscerne la funzione di ‘pompa’.

Il Crocifisso e l'infarto
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Il Crocifisso e l’infarto

Tra il 136 e il 71 a.C. la Repubblica romana fu impegnata nelle tre guerre servili per sopprimere le ripetute rivolte degli schiavi. Di queste, l’ultima capeggiata dal gladiatore trace Spartaco fu la più celebre e la più gloriosa. Il conflitto iniziò a Capua nel 73 a.C., ma si estese ben presto a tutta la penisola italica, costringendo i Romani a due anni di feroci combattimenti, sino alla battaglia finale, nei pressi del fiume Sele, in Lucania, dove morirono 60.000 schiavi combattenti, tra i quali lo stesso comandante.

La pressione dei migranti
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La pressione dei migranti

Sono ormai lontani i tempi in cui la nostra gente si imbarcava su piroscafi in disarmo per ‘cercare fortuna’ in America e approdava, dopo settimane di navigazione e tribolazioni, nella baia di New York, sull’isolotto artificiale di Ellis Island, l’Isola delle Lacrime, antico arsenale militare, che dal 1892 al 1954 divenne il principale punto d’ingresso per milioni di aspiranti cittadini statunitensi.

Un Sommo Deliquio
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Un Sommo Deliquio

Dalla bufera infernale che trascina in eterno le anime dei lussuriosi, Francesca da Polenta è chiamata a raccontare la relazione adulterina con Paolo Malatesta, che invece rimane piangente in silenzio. Alla fine del racconto Dante ha una sincope, recidiva della precedente occorsagli già al termine del Canto III, nell’incontro con il nocchiero Caronte: «e caddi come l’uom cui sonno piglia». (Inferno, Canto III, v. 136)

Lo scompenso dell'imperatore
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Lo scompenso dell’imperatore

Così Publio Elio Traiano Adriano si prepara a congedarsi dalla sua anima, rivolgendosi ad essa come ad una cara compagna, con quel presagio angosciante di morte imminente che accompagnò i suoi ultimi anni di vita. L’imperatore più versatile della storia romana era affetto da ‘idropisia’, ed è così che la scrittrice francese Marguerite Yourcenar, nella sua opera Memorie di Adriano, ne descrive  la sofferenza attraverso la sua voce narrante…