Con la messa in opera dell’acquedotto Claudio e dell’Anio Novus iniziati da Caligola e terminati
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Gericomio

Con la messa in opera dell’acquedotto Claudio e dell’Anio Novus iniziati da Caligola e terminati dall’Imperatore Claudio (52 d.C.) la sete della grande capitale in espansione, circa 1 milione di abitanti già all’epoca, veniva meno; uniti all’Anio Vetus (272 a.C.) e all’Acqua Marcia (144 a.C.) apportavano all’Urbe il 75% del fabbisogno totale; l’acqua necessitava in Roma in grande quantità e non solo come fonte primaria di sopravvivenza ma anche per i giardini, le ville, le terme urbane e soprattutto per gli orti e le coltivazioni.