Villa d’Este e il Giardino delle Esperidi
La fatica non vinse mai Ercole, né il dolce piacere l’animo del casto
Ippolito. Per amore di entrambe queste virtù (forza e castità) Ippolito
(d’Este) dedica questi giardini ad Ercole ed Ippolito.
Le mele d’oro che Ercole sottrasse (nel Giardino delle Esperidi) al
dragone addormentato, ora le possiede Ippolito (d’Este), il quale, memore di
ciò, volle che questi giardini fossero consacrati all’autore del dono (Ercole)”