La bellezza della bellezza
Sin da bambini uno dei sentimenti che ci sovrasta è il sentire, in noi, sapore di ovvio, di naturale e scontato riguardo all’ESSERCI e, per giunta, come se ciò non avesse avuto un inizio e non possa avere una fine.
Sin da bambini uno dei sentimenti che ci sovrasta è il sentire, in noi, sapore di ovvio, di naturale e scontato riguardo all’ESSERCI e, per giunta, come se ciò non avesse avuto un inizio e non possa avere una fine.
Parlare di spazi significa parlare di un bisogno dell’essere umano che è quello di un ambito di demarcazione, perché è un bisogno dell’uomo mettere i confini che distinguano le componenti della realtà. Questo discorso sul confine, sul limite, è assai importante – azzarderei anche la parola ‘vitale’ – poiché ha la funzione di mantenere l’integrità del soggetto.
In questo strano tempo dove sembra di essere stati proiettati, involontariamente, dentro ad un film di fantascienza, siamo alle prese con una quantità di domande che quotidianamente ci poniamo, rispetto al modo in cui tutto questo sia stato possibile. Il nemico, ‘IL VIRUS’, si insinua in modo subdolo, silenzioso, invisibile, sembra avere i caratteri, anomali, di una modalità di intervento, nella vita degli uomini, che in Filosofia generalmente viene identificata con il termine di ‘Trascendenza’.