Il Sacro Speco di San Benedetto
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Il Sacro Speco di San Benedetto

San Benedetto da Norcia (fine secolo V – inizi del VI) lasciò un’impronta indelebile nella Valle dell’Aniene, in particolare a Subiaco, nobilitandola spiritualmente e segnandola a tal punto da rendere inscindibile il binomio San Benedetto – Sacro Speco del Monte Taleo.
Il Monastero, incassato nella roccia a strapiombo sulla valle sottostante, è composto da due chiese sovrapposte e da cappelle e grotte, interamente affrescate in epoche diverse, si è sviluppato lungo il fianco del Monte Taleo, a partire dalle due grotte abitate da Benedetto.

I monasteri benedettini
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I monasteri benedettini nella valle dell’Aniene

Negli ultimi due secoli dell’Impero Romano d’Occidente, fu significativo il fenomeno della presenza nella Valle dell’Aniene di singoli eremiti e di monaci riuniti in piccole comunità; i primi seguendo l’esempio di Sant’Antonio Abate (252-356), maestro in
Egitto di molti eremiti detti anacoreti, i secondi quello di San Pacomio, fondatore nel IV secolo di cenobi nella Tebaide. Questi eremiti vivevano per lo più in grotte naturali, oppure all’interno di rovine romane, che furono ampiamente sfruttate come rifugi e persino come chiese.

I tesori della Valle dell’Aniene
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I tesori della Valle dell’Aniene

La Valle dell’Aniene è attraversata dal fiume più importante e noto tra quelli che nascono dai Monti Simbruini. Nasce a Fiumata, nel cuore del Parco dei Simbruini, prosegue fino a Filettino e Trevi e, dopo Comunacque si avvia, attraverso una gola impressionante, severa e bella, fino a Subiaco, da dove, dopo aver dato origine ad un salto di 120 metri d’altezza a Tivoli, prosegue la sua corsa fino al Tevere a Roma.