Un incidentaloma … OFF – LABEL!
Dottor aneddoto
di Emilio Merletti
“Il teatro di Epidauro! Sì, l’ho visto anch’io, durante un viaggio “on the road” che feci da ragazzo. Mi ricordo quell’atmosfera magica, col sole che tramontava dietro le montagne dell’Argolide.”
“Un’acustica perfetta, vero?”
Avevamo incominciato appena a conoscerci , durante quella prima visita in studio, un pomeriggio di fine estate di dodici anni fa. Antonio aveva con me in comune la passione per i viaggi e l’età: cinquantaquattro anni allora. Per il resto, dal punto di vista clinico, niente di interessante. Un’anamnesi senza patologie degne di nota, nessuna familiarità per malattie metaboliche, cardiovascolari od oncologiche, nessun particolare fattore di rischio, a parte qualche rara sigaretta fumata sporadicamente ed un BMI di circa 28.
Era venuto solo per conoscermi Antonio. Si era trasferito da poco in città con moglie e figlie adolescenti. Del resto il suo lavoro di funzionario statale lo costringeva a cambiare residenza abbastanza spesso.
“Ma tanto a lei piace viaggiare, no?” azzardai una battutaccia per spezza re il ritmo della conversazione e passare all’esame obiettivo. Piuttosto rapido, come usiamo farlo noi. Del resto, da una parte l’ambulatorio sempre affollato impone i suoi tempi , ma dall’altra la prima visita impone un esame completo.
Pupille, capo, collo, torace, cuore,organi ipocondriaci, addome, prostata, riflessi osteotendinei … tutto in ordine, almeno nei limiti della vecchia semeiotica.
Ma la pressione arteriosa era 155/90.”
“E’ strano. Non ho mai avuto la pressione alta. Sarà l’emozione?”
“Mah! Mi sembra abbastanza rilassato. Per scrupolo facciamo un po’ di accertamenti.”
“Però, guardi, le ultime analisi le ho fatte due mesi fa, eccole.”
Un check up completo. Tutto nei limiti. Però voglio vedere se ci sono modificazioni recenti, e così prescrivo: Urine, emocromo, creatinina, sodio, potassio,glicemia,transaminasi, colesterolo totale, HDL, trigliceridi, uricemia.
Le solite raccomandazioni igienico – dietetiche. Decido di temporeggiare un attimo sulla prescrizione di un farmaco antiipertensivo, visto che Antonio è contrarissimo ed insiste che deve essere senz’altro “un falso allarme”, e ci salutiamo con la promessa di rivederci entro pochi giorni con i risultati delle analisi.
Dopo una decina di giorni ecco di nuovo Antonio. Sorridente, in gran forma, di ottimo umore.
“Ha visto che avevo ragione io? Ecco le misurazioni che ho fatto in questi giorni!” In effetti tutto ok. Gli prendo anch’io la pressione: 120/75. “Bah. Aveva ragione lei. Sarà stata l’emozione. Vediamo le analisi.”
Anche qui tutto ok. A parte le transaminasi. AST 70 e ALT 65. Perché? “
“Signor Antonio, ha difficoltà digestive? Sonnolenza dopo mangiato per esempio” “Io? No! Digerisco pure i sassi! Certo … qualche volta, la sera … magari un bicchiere in più … Adesso poi : ho portato un po’ di Retsina dalla Grecia … ha un sapore antico e me ne sono innamorato … ma, in realtà, la sera a cena un goccio di più ci scappa sempre, e allora un po’ di sonnolenza … certo …”
“Sarà per quello” penso, e intanto prescrivo del cardo mariano con la raccomandazione di limitare la … degustazione del Retsina serale.
“E facciamo anche un’ecografia epatica. Così, solo per scrupolo, visto che non la conosco ancora così bene come paziente”.
Antonio tornò dopo pochi giorni col risultato dell’eco, fatta in una struttura privata naturalmente.
Era scuro in volto questa volta.
Il referto dava un fegato lievemente steatosico, ma a carico del rene destro c’era una massa solida del diametro di circa sei centimetri.
Affidai Antonio al responsabile di un centro di urologia oncologica: una TC TB confermò la presenza del tumore e risultò per il resto negativa. Antonio subì una nefrectomia e all’esame istologico si ebbe un carcinoma a cellule chiare T1b Nx Mx .
Sono passati dodici anni, e Antonio … è ancora qui a parlarne, anzi, credo se ne sia addirittura dimenticato.
Io invece non posso dimenticare l’espressione che aveva quando mi disse:”Il Professore mi ha detto che sono stato fortunato, ma invece io credo che sia tutto merito suo.”
Mentalmente ripercorsi a ritroso le tappe di quell’iter diagnostico e mi resi conto che il merito era in realtà di … un mio errore!
Avevo trovato delle transaminasi alterate mentre indagavo su una ipotetica ipertensione arteriosa.
Andai a rivedermi le Linee Guida nazionali ed internazionali per l’iter diagnostico dell’ipertensione arteriosa:
… e le transaminasi non comparivano mai tra gli analiti raccomandati!